(Adnkronos) – E' allarme in Australia per la rapida diffusione della cosiddetta 'lumaca killer' o verme polmonare del ratto (Angiostrongylus cantonensis). Secondo una nuova ricerca dell’Università di Sydney, i casi si sono moltiplicati nei cani, suscitando preoccupazione tra medici e autorità sanitarie. "Le lumache giganti, originarie dell'Africa – spiega Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – sono capaci di trasmettere il parassita" che è "pericoloso per la salute umana, in quanto colpisce le vie polmonari e può portare alla meningite grave. Le forti piogge recenti ne hanno favorito la diffusione, soprattutto tra Sydney e Brisbane". "L'angiostrongiliasi – continua Bassetti – è un'infezione di crescente importanza per la salute pubblica, poiché la globalizzazione contribuisce alla diffusione geografica della malattia". Occorre "continuare lavorare insieme ai vari Paesi del mondo per monitorare la situazione". L'infezione, considerata rara ma potenzialmente mortale, è stata trovata in un piccolo ma crescente numero di cani nelle aree colpite da forti piogge e occasionalmente anche negli esseri umani. Ma di cosa si tratta esattamente? Il verme polmonare di ratto, o Angiostrongylus cantonensis, è un parassita che ha avuto origine nel sud-est asiatico ma si è diffuso in altre parti del mondo, tra cui Nord America, Europa e Australia. L'ospite naturale del parassita sono i ratti selvatici, ma può accidentalmente farsi strada verso altri animali attraverso un complicato processo di trasmissione che coinvolge lumache e limacce come ospiti intermedi. Quando trova la sua strada negli esseri umani e nei cani, il verme polmonare dei ratti può causare una malattia chiamata angiostrongoliasi neurale. Negli esseri umani, viene diagnosticata come una sorta di meningite o meningoencefalite eosinofila. I sintomi negli esseri umani includono mal di testa, un collo rigido, formicolio o dolore alla pelle, febbre, nausea e vomito. In rari casi, può causare danni cerebrali permanenti o risultare fatale, specialmente nei soggetti con sistema immunitario compromesso. I sintomi nei cani includono paralisi di pois e coda, incontinenza urinaria e risposte del dolore anormali. Il tempo tra mangiare la lumaca infetta o lumaca e ammalarsi è di solito tra una e tre settimane. La ricercatrice di dottorato dell’Università di Sydney Phoebe Rivory, autrice del recente studio, ha spiegato che non è il parassita stesso a fare il danno, ma i tentativi del corpo di combatterlo. "Nei cani e negli esseri umani, il parassita entra nel cervello, ma piuttosto che progredire verso i polmoni come nei ratti, viene ucciso nel cervello dalla nostra stessa risposta immunitaria. È quella risposta immunitaria palese che causa forti mal di testa e sensazioni”, ha detto Rivory. Il New South Wales Health afferma che è raro che gli esseri umani sviluppino meningite in risposta ai vermi polmonari di ratto, e la maggior parte delle persone che lo contraggono non hanno alcun sintomo, mentre altri possono avere solo sintomi lievi e di breve durata. I ratti infettati da vermi adulti espellono le larve nelle loro feci, che vengono poi ingerite da lumache e limacce. I cani e le persone hanno maggiori probabilità di contrarre il parassita quando mangiano deliberatamente o accidentalmente una lumaca cruda che trasportano le larve, o le verdure non lavate, come la lattuga, contaminate da una melma infetta. Il parassita non è contagioso da persona a persona. I ricercatori dell’Università di Sydney hanno esaminato la prevalenza della malattia nei cani sulla base del fatto che sono una popolazione sentinella per gli esseri umani – cioè, l’aumento dei tassi della malattia nei cani può essere un segnale di allarme precoce del rischio di malattia umana. I ricercatori hanno analizzato 180 campioni clinici prelevati tra il 2020 e il 2024 da cani sospettati di aver avuto la malattia e hanno confermato 93 casi, tutti a Sydney e Brisbane o intorno, con una “graduale tendenza al rialzo”. Hanno anche scoperto un picco di 32 casi nel 2022, in correlazione con alti livelli di precipitazioni, che tende a sovraccaricare la proliferazione delle lumache. Le autorità sanitarie raccomandano misure preventive, tra queste:-lavare accuratamente frutta e verdura; – evitare che i cani ingeriscano lumache, limacce o erba umida nei parchi dopo la pioggia- evitare il contatto diretto con lumache o rane, soprattutto in zone rurali o tropicali. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)