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Durata: 6:05
Era la mattina del 2 aprile del 1985 quando Barbara Rizzo, la mamma di Margherita, stava accompagnando a scuola i due gemellini. Con la sua Volkswagen Scirocco percorreva la strada provinciale verso Trapani, quando all’altezza di Pizzolungo si affiancano due auto: una Fiat Argenta blindata e una Ritmo. Su quelle vetture viaggiavano il magistrato Carlo Palermo, arrivato a Trapani solo da pochi giorni, e gli uomini della sua scorta. Nessuno se ne accorge, ma su quella curva c’è anche una terza macchina, parcheggiata sul ciglio della strada: è questione di secondi, poi un boato cancella quel pezzo di strada che corre parallelo al mare. Il cielo si riempie di fumo nero, le auto del magistrato e della scorta vengono scagliate lontano. E quella Volkswagen Scirocco? Ha fatto da scudo all’auto del giudice Palermo, che infatti sopravvive. La macchina della mamma di Margherita, invece, viene investita in pieno dall’esplosione. I corpi della donna e dei due bambini vengono fatti a pezzi. Al Polo Mattarella il ricordo della strage, grazie alla teatralità.