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Durata: 2:08
La piazza di Misilmeri è gremita, così come la chiesa San Giovanni Battista. La salma di Sara Campanella, la giovane studentessa universitaria vittima di femminicidio, è stata portata a spalla dalla chiesa delle Anime Sante, dove si è tenuta la camera ardente, alla chiesa madre che si trova nella stessa piazza. I giovani indossano una maglietta bianca con la scritta nera ‘No Violenza’. I familiari hanno portato una foto con l’immagine di Sara e un palloncino rosa a forma di cuore con su scritto la frase preferita dalla giovane universitaria: “Mi amo troppo per stare con chiunque”. “L’amore non uccide”: sono le parole dell’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. “Nel corpo trafitto di Sara è racchiuso il dolore e la violenza del mondo, soprattutto sulle donne. In questo mondo sempre più segnato da violenta brutalità e lacerato da conflitti, assistiamo alla barbarie di corpi abusati, mutilati, eliminati, ricacciati e rinchiusi in luoghi di tortura – ha continuato Lorefice – Ma la violenza, ogni forma di violenza, per qualsiasi motivo si scateni, è sempre un fallimento che riguarda tutti”.