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Durata: 3:23
L’ultimo delirio emerge solo oggi. Quando i carabinieri sono entrati nella villetta della strage di Altavilla Milicia hanno notato subito quel dettaglio insolito. Un piatto, un coltello e una forchetta, un bicchiere. Qualcuno aveva apparecchiato per un solo commensale. C’era una scritta a chiarire chi fosse: “Gesù.” Il particolare agghiacciante, l’ennesimo, è emerso nel corso dell’udienza del processo in Corte di assise a Palermo. Erano presenti tutti e tre gli imputati. I due uomini sistemati all’interno del gabbiotto in vetro, la donna appena fuori. I loro sguardi non si sono mai incrociati. In aula periti e investigatori hanno ricostruito la terribile scena. Emmanuel, 5 anni, supino, coperto da un telo nel soggiorno insieme al cadavere del fratello Kevin, 16 anni, entrambi con evidenti segni di torture. Usarono gli attrezzi del camino, le padelle, persino il phon.